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1.
Ho sempre visto il tutto come un dettaglio del niente. Le nostre facce come contorni slavati di paesaggi che abbiamo solo immaginato. Cala un altro anno sulle nostre carni bianche e tutto cambia, ma non è cambiato niente. Se dovessi pensare al modo peggiore per qualificare il male ora sarebbe il tuo nome, e arranco tirandomi dietro il peso dell’impressione che da questo non saprò uscirne mai. In un pugno stringo le ceneri delle cose che avrei voluto darti, con l’altro mi batto il petto: per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. Nascondo la faccia, asciugo il sudore. Recito una parte che non è mia, un copione che non conosco solo per illudermi che le cose ritornino un giorno ad essere come erano prima. Come non sono state mai. Io sono il mondo, in me confido. A me rimango fedele tradendomi ogni istante. Io sono il mondo, in me confido. A me rimango fedele tradendo ogni istante quello che ero poco prima. Che non sono stato mai. Malgrado questo la notte steso a letto tra i fantasmi vedo noi. Come due giganti. Come bambini alti dieci metri che il buio non riesce a contenere
2.
Digiuno 03:21
Ho messo da parte un po' di pezzi tuoi, dei miei parecchi ne ho persi. Ho scritto un biglietto per chiederti scusa, ma non li restituirò mai più. Io non sono qui, non sono appeso alle corde che hai messo tra i chiodi. Io non sono qui, anche se a sparire sei stata tu. Io non sono qui, e a volte nel buio ti sento chiamarmi. Io non sono qui, né in nessun altro posto. Non so se preferire il digiuno o sedermi a tavola per mangiare gli avanzi, per ora, nascosto tra le luci, rimango qui. Credo che andrò via anche io, a Natale, digiuno.
3.
Forse basterebbe dire le cose in maniera diversa per farle sembrare migliori. Forse basterebbe dire le bugie sorridendo, per svuotarsi dalle noie e dai rancori. A ciascun giorno basta la sua pena, ma a metterli insieme il peso sembra troppo grande per una sola schiena. Ognuno ha un’arte, e la mia è questa, preparare le bende prima di spaccarmi la testa. La terra non trema ma sembra franare, e io uno che si è perso e non sa dove andare. La mia bici ha le ruote sgonfie da anni e ragnatele sui pedali. Ma forse un giorno imparerò a sapermi adattare, a ritrovarmi con i crampi al cuore costretto a ritrattare. Maledetta gioventù.

credits

released January 1, 2017

Registrato dai Flowers and Paraffin, mixato e masterizzato da Andrea Secondulfo.

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Flowers and Paraffin Campania, Italy

Flowers and Paraffin sono Gerardo, Antonio, Alessandro, Giovanni, Francesco e Aldo. Non esisterebbero diversamente.

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